AnimaBiologica

martedì 18 novembre 2014

I fiori Californiani

I fiori Californiani sono la prima integrazione moderna al sistema dei fiori di Bach. Sono rimedi capaci di agire su squilibri specifici, ed hanno un effetto forse meno profondo rispetto a quello di Bach, ma molto più mirato e preciso.



Nascono agli inizi degli anni 80 ad opera di Patricia Kaminski e Richard Katz che fondarono poi la Flower Essence Society sulle pendici della Sierra Nevada in California. Le essenze Californiane sono state ideate per risolvere molti disturbi dell'epoca contemporanea, come, i problemi sessuali, frustrazioni professionali, disturbi dell'alimentazione e squilibri relazionali interpersonali.


  • Il metodo di realizzazione dei fiori Californiani è lo stesso di quello dei fiori di Bach ma regolato da gemme e cristalli. 
  • La somministrazione è di 2 gocce sublinguali 4 volte al dì.


I rimedi sono 103 eccone alcuni:

Aloe vera (Aloe Barbadensis Miller) stanchezza ed esaurimento psico-fisico.

Alpine lily (Lilium Parvum) Inibizione sessuale e disturbi ginecologici.

Angelica (Angelica Archangelica) disorientamento e abbandono.

Arnica (Arnica Mollis) shock emotivi e lesioni fisiche.

Basil (Ocinum Basilicum) problemi sessuali di vario tipo.

Black Cohosh (Cimicifuga Racemosa) per soggetti masochisti.

Black Eyed Susan (Rudbeckia Hirta) reintegrare il proprio io al proprio -es.

Blackberry (Rubus Ursinus) acquisire maggior forza di volontà.

Bleeding Heart (Dicentra Formosa) riequilibrio tra possessività ed eccesso emotivo. 

Buttercup (Ranuculus Occidentalis) insicurezza ed inferiorità.

Calendula (Clendula Officinalis) soggetti litigiosi e problematici.

California Poppy (Escolzia Californica) fanatismo.

Callaliri (Zantedeschia Aethiopica) identità sessuale.

Cayenne (Capsicum Annum) indecisioni stagnanti.

Camomile (Matricaria Recutita) irritabilità ed iperattività.

Chaparral (Larrea Tridentata) forti traumi emotivi e forti stress.

Chrysanthemum (Chrysanthemum Morifolium) paura di invecchiare. 

Corn (Zea mays) claustrofobia.

Cosmos (Cosmos Bipinnatus) problemi di comunicazioni, balbuzie.

Dandelion (Taraxacum Officinale) tensioni fisiche.

Dill (Anetum Graveolens) nervosismo, agitazione e stress cronico.

Dogwood (Cornus Nuttalii) goffaggine e irrigidimenti fisici.

Ester Lily (Lilium longiflorum) problemi sessuali, impurità e promiscuità.

Echinacea (Echinacea Purpurea) perdita di rispetto verso se stessi. 

Fairy Lantern (Calochortus Albus) immaturità.

Filaree (Erodium Cicutarium) esagerata preoccupazione. 

Fuchsia (Fuchsia Hybrida) indagare l'inconscio.

Garlic (Allium Sativum) scarsa energia vitale.

Golden Ear Drops (Dicentra Chrysantha) incapacità di sfogare le proprie emozioni. 

Golden Yarrow (Achillea Filipendulina) vulnerabilità.

Goldenrod (Solidago Californica) persone facilmente plasmabili. 

Hibiscus (Hibiscus Rosa-sinensis) impotenza. 

Houd's Tongue (Cynoglossum Grande) carenza di sensibilità e cinismo.

Indian Paintbrush (castilleja Miniata) potenziare la creatività.

Indian Pink (Silene Californica) mancanza di concentrazione.

Larkspur (Delphinum Nuttalianum) autoritarismo e autolesionismo.

Lavander (Lavandula Officinalis) costante agitazione.

Lotus (Nelunbo Nucifera) orgoglio spiritualistico e materialismo. 

Madia (Madia Elegance) distrazione e dispersione di energia.

Manzanita (Arctostaphylos Viscida) disgusto per il mondo fisico.

Mariposa Lily ( Calochortus Leichtlinii) maltrattamenti abusi subiti nell'infanzia.

Morning Glory (Ipomoea Purpurea) armonizzare la vita disordinata e caotica.

Mountain Pride (Penstemon Newberryl) mancanza di  coraggio e determinazione.

Mugwort (Artemisia Douglasiana) turbe emotive.

Mullein (Verbascum Thapsus) incapacità ad ascoltare.

Nasturtium (Tropeolum Majus) eccesso di lavoro intellettuale.

Nicotiana (Nicotiana Alata) problemi di comunicazione con gli altri.

Oregon Grape (Berberiss Aquifolium) paranoia e manie di persecuzioni.

Penstemon (Penstemon davidsonii) autocommiserazione e mancanza di coraggio.

Pippermint (Menta Piperita) soggetti distratti con disturbi del metabolismo.

Pink Yarrow (Achillea Millefolium) ipersensibiltà e vulnerabilità.

Pink Monkeyflower (Mimulus Lewisii) paure di vario tipo.

Pomegranate (Punica Granatum) blocchi relativi alla creatività e femminilità.

Pretty Face (Tritelia Ixioides) per chi rifiuta il proprio aspetto fisico.

Purple Monkeyflower (Mimilus Kelloggii) paura verso l'occulto e la spiritualità.

Quaking Grass (Briza Maxima) disarmonia in gruppo.

Queen Anne's Lace (Daucus Carota) visione grossolana della realtà.

Rabbitbrush (Chrysothamnus nauseosus) difficoltà nel coordinamento in generale.

Red Clover (Trifolium pratense) ansia e angoscia per gli eventi catastrofici.

Rosemary (Rosmarinus Officinalis) introversione, pallore, carenza di vitalità e disorientamento.

Sage (Salvia Officinalis) sentirsi vittime di destino avverso.

Saguaro (Canegiea Gigantea) rifiuto del passato.

Saint John's Wort (Hypericum Perforatum) squilibri psichici.

Scarlet Monkeyflower (Mimulus Cardinalis) paura di perdere il controllo di se.

Self-heal (Prunella Vulgaris) crogiolarsi nelle malattie per ricevere attenzioni altrui.

Sticky Monkeyflower (Mimulus Aurantiacus) disarmonia sessuale, timidezza.

Sunflower (Helianthus Annuus) arroganza e presunzione.

Sweet Pea (Lathyrus Latifolius) incapacità di integrarsi con gli altri.

Tansy (tanacetum vulgare) pigrizia, indecisione e rifugiarsi nei sogni-sonno.

Tiger Lily (Lilium Humboldtii) egocentrismo e competizione eccessiva.

Triumpet Vine ( Campsis Tagliabuana) balbuzie, voce bassa e incapacità ad esprimersi.

Yarrow (Achillea Millefolium) emotività e vulnerabilità.

Yarrow Solution (Rimedio composto da 5 essenze + 2 tinture madri) logoramento delle energie.

Yellow Star (Calochortus monophyllus) eccesso di altruismo.

Yerba Santa (Eriodictyon Californicum) depressione di primo livello.

Zinnia (Zinnia Elegans) estrema concentrazione sul lavoro, estrema serietà.



giovedì 6 novembre 2014

Chamomilla recutita, (Matricaria chamomilla) usi e benefici

La Camomilla è una pianta erbacea annuale, aromatica, alta 10 -30 cm, glabra, a fusto eretto, molto ramificato e a radice principale piuttosto sviluppata. Le foglie bipennatosette, a lacinie lineari-setacee, glabre sono alterne. I capolini, di 3 cm circa di diametro, sono lungamente peduncolati e muniti di un involucro emisferico di poche serie di brattee bislunghe, ottuse, scariose nei margini. Il ricettacolo infiorescenziale è nudo (privo di squame o pale) e a maturità cilindrico-conico, cavo all'interno.
I fiori periferici femminili sono ligulati, con ligula bianca, tridentata all'apice, prima patente, poi riflessa; i centrali sono tubulosi, di color giallo, ermafroditi. Gli stami, inseriti sulla corolla, hanno antere saldate in tubo (stami singenesi) attraverso il quale passa lo stilo. Lo stigma è biforcuto e l'ovario infero. Il frutto è un achenio molto piccolo (1 mm di lunghezza), subcilindrico, avviene prima che i fiori appassiscono.

In commercio si trovano capolini senza peduncolo (camomilla scelta); capolini con peduncolo e residui di foglie e rami; fiori distaccati dal ricettacolo (camomilla setacciata o in polvere). Ha odore caratteristico, aromatico e sapore amarognolo.


capolini contengono olio essenziale, che con l'estrazione diviene di colore blu scuro che passa al verde e poi al bruno sotto influenza dell'aria e della luce, di forte odore aromatico e di sapore amaro.
Il color blu è dovuto alla presenza di chamazulene, idrocarburo triciclico. Nell'olio essenziale si trovano anche dei carburi terpenici e un alcool sesquiterpenico.
La camomilla contiene pure delle cumarine (ombelliferone ed erniarina) e dei flavonoidi. Viene utilizzato anche l'estratto secco idroolicoolico ad alto titolo.

L'infuso di fiori di camomilla è un blando nervino, sedativo, antispasmodico, per disturbi nervosi passeggeri, adoperato nelle coliche e crampi di stomaco, utero, intestino e nelle forme spastiche di stitichezza; è un antiflogistico (ovvero antinfiammatorio), cicatrizzante della pelle e delle mucose, prescritto contro le infiammazioni della bocca, delle orecchie, degli occhi  e contro diverse affezioni cutanee; viene usato anche nelle lozioni per capelli. Si adopera pure l'essenza con le stesse proprietà. Tisane, elisir e microclismi alla camomilla sono riportati nel FN (Farmacopea Nazionale).
Tra le tisane usate in tecnica erboristica ricordiamo, quella alla camomilla (valeriana, cumino, menta piperita)<digestiva>, quella all'anice (camomilla,cumino, menta piperita, finocchio)<carminativa>, quella alla senna (camomilla,menta piperita, finocchio)<lassativa>.




sabato 11 ottobre 2014

Capsicum frutescens, Peperoncino rosso e le sue proprietà

Il Capsico ovvero il Peperoncino è una pianta erbacea annua a radice fittonosa e fusto eretto alto anche 1m. Le foglie sono alterne, glabre, brevemente picciolate, a lamine ellittica, acuminate e a margine intero. I fiori sono brevemente penducolati, opposti alle foglie a corolla attinomorfa, di colore bianco con tubo corollino che si allarga in cinque lobi. Il frutto è una bacca oblunga o conica a dimensioni variabili a seconda della varietà, presenta due logge contenenti numerosi semi appiattiti-giallognoli e una volta tagliata a sezione la bacca, emana un'odore molto lieve ed un sapore forte e piccante.
Il Capsico è una pianta originaria delle zone tropicali dell'America che venne esportata e poi coltivata nel resto del mondo, iniziando così la creazione di nuovi ibridi.  
La parte utilizzata in tecnica erboristica è la bacca (senza semi) contiene capsaicinoidi tra cui la capsaicina, un olio volatile (acidi grassi, pirazine, limonene, cariofillene, nerale), caroteni, vitaminaB2, A e C, acidi malonico e citrico, un olio resina (capsorubina, capsantina, zeaxantina, beta-criptoxantina), quercitina e esperidina.
La Capsaicina è la sostanza estratta da numerose varietà del genere Capsicum: C.annum (paprica); C.frutescens (peperoncino rosso di cajenna); C.acuminatum ecc. L'azione della capsaicina  è data dalla sua struttura chimica (4-idrossi-3-metossibenzilico), in più dai legami (doppi legami) e dalla lunghezza della catena alchilica, ciò aumenta o riduce la sua intensità di desinsibilizzazione.




La capsaicina agisce su alcuni recettori chiamati vanilloidi, localizzati sulle fibre sensoriali gastriche dello stomaco attivandoli prima e poi desensibilizzandoli (questo meccanismo causa il rilascio di sostanze alogene che desensibilizzano dal dolore).  La desensibilizzazione dei recettori permette così, un controllo terapeutico in pazienti con dispepsia funzionale.
Studi sperimentali ed epidemiologici suggeriscono che l'assunzione di Capsico essiccato può ridurre o prevenire l'ulcera gastroduodenale. La dose di Capsico essiccato consigliata e di 2,5gr, al dì, somministrata però in capsule di gelatina (0,5gr per capsula) da assumere prima dei pasti principali, per 3 settimane.
Assunzioni di estratti di Capsico aiuta anche in caso di malattie cardiovascolari, artrite, gotta e applicazioni esterne per reumi e calvizie.


Il peperoncino, però, può anche causare problemi respiratori (maggiore sensibilità alla tosse) in persone allergiche, interagisce con farmaci a base di teofillina (espettoranti anti-asmatici) aumentandone assorbimento e biodisponibilità, e con farmaci inibitori dell' ACE (antipertensivi, inibitori dell'agiotensina 1-2). L'uso prolungato può causare peristalsi intestinale continua, dunque, coliche intestinali o epatiche e diarrea. L'uso di Capsico è sconsigliato in pazienti che soffrono di sensibilità emorroidale e prostatica. 
Prima dell'assunzione di estratti a base di Capsico è consigliato il controllo del medico curante.






sabato 4 ottobre 2014

Foeniculum vulgare, il Finocchio proprietà e benefici

Il Finocchio è una pianta erbacea  perenne, glaba, con radice fusiforme, grossa, quasi legnosa e ramosa. Le foglie inferiori, hanno il picciolo allargato in basso in una guaina lunga e stretta, a lembo tripennato, con foglioline multipartite, capillacee. Le foglie superiori sono meno frastagliate ma con lembo più lungo e più "flaccido". Le guaine fogliari della varietà dulce (dolce), sono bianche, inspessite e carnose, spesso consumate crude ma anche cotte.
Questo ortaggio è ricco di acqua, fibre, sali minerali, vitamine (A-B-C) e contiene fitoestrogeni (molto utili durante il periodo di allattamento, mestruale e menopausa). Possiede proprietà diuretiche ed è ottimo per le diete ipocaloriche (31 kal). 
I fiori di finocchio sono gialli raccolti ad ombrella e di lunghezze disuguali.
Il frutto, con 4 canali secretori (detti vitte) sulla faccia dorsale e 2 su quella commisurale, è ovato, glabro e composto da due acheni. Cambiano in base alla varietà, infatti in quella dulce sono più carnosi, mentre in quella  amara sono più piccoli e sottili. I frutti, raccolti a maturazione rappresentano la parte utilizzata in tecnica erboristica e contengono, olio essenziale (composto per 80% da anetolo per 1,5% da estragolo e da fencone), sono presenti furanocumarine, diversi idrocarburi terpenici, pectina e zuccheri. I frutti vengono utilizzati in casi di dispepsia, infiammazione intestinale, antimicrobico, flatulenza, meteorismo ed anche in caso di raffreddamento (poiché è un ottimo ispettorante e favorisce l'espulsione del muco).  Possono essere assunti per brevi periodi durante la gravidanza e l'allattamento, sotto forma di tisana, ma miscelato in piccole dosi con camomilla, galega e malva. Può essere d'aiuto per le colichette dei neonati (10gr di finocchio, 30gr di camomilla, 5gr di malva, 5gr di timo, miscelati insieme - un cucchiaino in acqua bollente, lasciare in infusione per 5min, filtrare e lasciar raffreddare coperto - ). L'olio essenziale di Finocchio dolce può esse somministrato (5 gocce) su di una zolletta di zucchero come digestivo dopo-pasto.


Prima della somministrazione è opportuno chiedere consiglio al medico curante poiché si potrebbero avere reazioni avverse o allergie.

venerdì 3 ottobre 2014

Castanea Sativa, il Castagno proprietà ed effetti benefici

Il Castagno è una pianta monoica con fusto diritto alto fino a 30m. Le foglie sono alterne, picciolate, oblunghe, lanceolate, seghettate, ad apice appuntito. Le infiorescenze si dividono in maschili e femminili, le prime sono raccolte in amenti di colore giallo, le seconde sono singoli o a gruppi e spesso si trovano alla base delle infiorescenze maschili ma racchiuse in un involucro.
Il frutto è una noce (la castagna), con pericarpo coriaceo e rivestita di una capsula spinosa (il riccio) che si apre a maturità. La parte della pianta utilizzata in tecnica farmaceutica, è costituita dalla corteccia e dalle foglie, ricche di tannini, i cui saponosidi sono efficaci contro tossi convulsive (anche i frutti sono molto utilizzati in quanto ricchi di amido ottimo come eccipiente).


La tecnica erboristica utilizza 30gr, di corteccia secca polverizzata in 1 litro d'acqua in decozione per dieci minuti, questo rimedio è ottimo contro la diarrea. Una volta cotte le castagne in acqua bollente, poi sgusciate, con l'acqua e le bucce vuote ripetere una nuova bollitura, filtrare e lasciar raffreddare, questa soluzione è utile per nutrire e dare riflesso ai capelli sfibrati.
Il frutto del castagno, la castagna è ricca di amidi e sali minerali (in grande quantità potassio, fosforo, sodio, magnesio, calcio, cloro e ferro), contiene vitamine del gruppoB , glucidi, amidi acido folico. Ha proprietà antinfiammatorie, antisettiche, equilibratore dell'umore, ed essendo ad alto contenuto calorico è ottima per coloro che devono rimettersi in sesto dopo un periodo di convalescenza. Le varietà del frutto sono 4, castagne, marroni, ibridi ed ibridi Giapponesi.







giovedì 2 ottobre 2014

Brassica Oleracea var italica, il Broccolo proprietà e benefici..

Il Broccolo è un suffutice, molto nutriente di alto valore biologico poiché, è ricco di acido folico, vitamine del  gruppoB, vitamineE, vitaminaC, calcio, ferro e zinco. In oltre, è contenuta una vasta varietà di antiossidanti come i carotenoidi, flavonoidi e i fenoli.
Essendo fonte di acido folico è consigliatissimo in donne in stato di gravidanza.
Durante la masticazione viene liberato l'enzima mirosinasi contenuto nelle cellule vegetali, ciò causa l'idrolisi di glucosinolati a isotiocianati. Questo enzima che catalizza la conversione dei glucosinolati in isotiocianati, attiva un meccanismo che protegge le cellule dai danni ossidativi.
Il più importante ruolo, però, degli isotiocianati è la loro azione inibitoria nei confronti della cancerogenesi. Oltre agli isotiocianati, sono state attribuite proprietà anticancro, anche al sulforane, sostanza presente in quantità elevata nei broccoli. Gli esperti sono riusciti a dimostrare che gli isotiocianati possono indurre il sulforane a fermare la divisione cellulare cancerogenica, portando all'apoptosi (ovvero morte cellulare). Gli effetti benefici del sulforane sono evidenziati nei confronti di condizioni infiammatorie, alterazioni neodegenerative, cataratta, invecchiamento dell'organismo ed alcolismo.
 - Studi eseguiti sull'uso constante di broccoli, hanno evidenziato una forte riduzione del rischio di cancro ai polmoni e all'intestino. -


Il consumo regolare di broccoli viene raccomandato alle persone con sistema immunitario indebolito. In commercio sono reperibili anche sotto forma di integratori alimentari, nonostante il trattamento di essiccazione all'interno di essi sono conservate bene tutte le sostanze nutritive vitali contenute nei broccoli freschi.

mercoledì 1 ottobre 2014

Vitis Vinifera, la vite e l'uva proprietà ed effetti farmacologici

La Vite è un arbusto rampicante, con fusto contorto e legnoso. Le foglie sono lungamente picciolate, alterne, tondeggianti, dentate e seghettate ai margini. I fiori sono piccoli, di colore verde, riuniti in infiorescenze a grappoli. Il frutto che cambia in base alla specie, è una bacca tondeggiante  (o ovale) chiamato acino, di colore giallognolo chiaro o rossastro scuro, contenente 1-4 semi di consistenza legnosa. 
Le parti utilizzate sono le foglie e gli acini (bucce e semi), l'interesse per queste parti è dato dal fatto che si possono ottenere effetti benefici sopratutto in casi di insufficienza venosa.
Le foglie vengono raccolte dopo la vendemmia quando acquistano un colore rossastro, mentre i frutti vengono raccolti nel momento in cui raggiungono la  piena maturità. Le foglie e i semi vengono essiccati alla temperatura di 40°C circa.
In generale, foglie, semi e frutti contengono, flavonoidi (quercetrina, rutina, kaempferolo, luteolina), procianidrine, leucoantocianine, sostanze fenoliche (malvidina, resveratrolo, cianidrina, dalfinidrina), vitamine del gruppo B, acido folico, minerali (magnesio e potassio), fibre e glucosio-fruttosio. Il resveratrolo è presente in grandi quantità nelle foglie malate o irradiate dai raggi uv e non nelle foglie sane (ma è contenuto in quantità maggiori nelle radici di Polygonum cuspidatum detto falso-bambù). Altri composti attivi contenuti nelle foglie sono flavini-3-oli è cioè catechine, epicatechine e gallocatechine. Infatti le foglie e i semi sono le parti più utilizzate per l'estrazione dei principi attivi, mentre il frutto intero è utilizzato esclusivamente per la vinificazione, dunque quello che noi chiamiamo scarto è la parte più "nobile" della pianta.


Dai semi degli acini d'uva si estrae un olio, chiamato olio di vinacciolo, apprezzato sia in campo cosmetico che in quello dietetico alimentare. La sua principale caratteristica nutrizionale è legata all'elevato contenuto di acido linoleico e antiossidanti di natura fenolica. L'olio di vinaccioli si altera con il calore (termolabile) dunque è meglio conservarlo al riparo dalla luce, da fonti di calore, e consumarlo a crudo. I principi attivi più importanti contenutevi, sono le procianidrine che combattono i radicali liberi e proteggono i vasi sanguigni. Applicato sulla cute, l'olio di vinaccioli oltre ad avere proprietà anti- invecchiamento, ha anche proprietà astringenti, rassodanti e stimolanti della micro-circolazione capillare. 


La tecnica erboristica utilizza estratti in tisana e tinture madri di foglie & semi per determinare una riduzione  o normalizzazione della permeabilità capillare.  Il meccanismo d'azione delle procianidrine è riconducibile ad una vasocostrizione. In oltre estratti di vite, possiedono anche proprietà epatoprotettive, cardioprotettive, antimicrobiche, antiossidanti ed antiproteasiche (ovvero ostacola la degradazione dell'elastina e dell'acido ialuronico). Inoltre, studi sugli estratti dei semi hanno sottolineato l'importanza di questi come agenti antimutageni e cioè impediscono la formazione di sostanze mutagene (azione antitumorale). E' stato infine osservato ancora, che un estratto di semi d'uva riduce i livelli ematici di glucosio in un modello di diabete di tipo2. (Quando mangiate gli acini d'uva, rigorosamente biologica, ricordatevi di masticare anche i chicchi)
In commercio, è possibile trovare succhi di frutta d'uva (ricchi di antiossidanti ma troppo calorici), estratti, tinture madri, capsulepomate e fioridibach
Gli estratti di vite non provocano effetti indesiderati dunque sono ben tollerati, ma è opportuno, prima della somministrazione chiedere il consiglio del proprio medico curante.


martedì 30 settembre 2014

Cucurbita maxima, la Zucca proprietà e benefici

La Zucca è una pianta nota fin dai tempi antichi, coltivata sia per il consumo del frutto maturo che per i suoi semi. La Zucca ha rappresentato per secoli una grande riserva alimentare per quelle popolazioni più povere, così che la sua continua coltivazione ha portato in seguito a selezioni e ibridazioni sempre più varie, infatti oggi, il mercato offre la possibilità di scegliere fra le molte specie disponibili.
La Zucca appartiene alla famiglia delle cucurbitacee, è originaria dell'America Centrale ma cresce volentieri in tutte quelle zone calde e temperate. E' una pianta erbacea annua, rampicante, le foglie e i picciolo sono ricoperti di ruvidi peli. I fiori sono grandi di colore giallo intenso, commestibili e situati in prossimità dell'ascella fogliale. I frutti sono peponidi con epicarpo sottile e coriaceo, mesocarpo poco spesso e consistente, con endocarpo carnoso e succoso, a maturità ricco di semi.


Sono note molte varietà di Zucca: la Zucca marina di Chioggia; la Zucca lunga invernale; la Zucca quintale; la Zucca lagenaria; la Zucca maxima; la Zucca moscata; la Zucca buternut; e la Zucca bananapink.
La Cucurbita maxima è un ortaggio molto interessante dal punto di vista nutrizionale infatti contiene il 94% di acqua, l' 1% di zuccheri, 0,7% di proteine, 0,2% di lipidi, minerali (potassio, calcio e fosforo), beta-carotene e vitamine (A-C). 
Oltre ad essere lassativa, diuretica e calmante, la Zucca è anche ipocalorica e ben digeribile
Per uso esterno si rivela un valido rimedio contro scottature e infiammazioni. Essendo ricca di acqua e di fibre la Zucca riesce a dare un giusto apporto calorico (18cal-100gr), spiccate proprietà rinfrescanti e diuretiche, ed inoltre è molto indicata nelle diete dimagranti poiché rilascia il senso di sazietà.




lunedì 29 settembre 2014

Lavandula Angustifolia Miller, la Lavanda proprietà ed effetti faramacologici

La Lavanda è un frutice sempreverde, ramoso, con rami dritti a portamento cespuglioso e le foglie sono opposte oblunghe, lanceolate, a margine arrotolato. I fiori sono brevemente peduncolati, raccolti in falsi verticilli formanti, uno spicastro al termine dei rami. Il calice è persistente tubuloso, la corolla è violacea, bilabiata. Il frutto è costituito da quattro acheni oblunghi e lucenti.
Le parti utilizzate sono i fiori raccolti prima della schiusa, ed essiccati al buio. La Lavanda contiene un olio essenziale (monoterpeni, acetato di linalile e linalono, cineolo, canfora e limonene) idrossicumarine, tannini e derivati dell'acido caffeico. I più importanti ad alto effetto farmacologico sono l'acetato di linalile e la canfora.
Dai fiori di Lavanda si estrae per distillazione in corrente di vapore un olio essenziale denominato lavandulae'aetheroleum, che contiene 1% limonene, 2,5% cineolo, 2,5% di 3-ottanone, 2,5% di canfora, 20% linalolo, 46% linalile acetato, 1,6% terpinen4olo, 0,1% lavandulolo e 2% alfa-terpineolo. L'olio essenziale possiede infatti, effetti anticonvulsivanti, riduce l'attività motoria spontanea ed inoltre è in grado di prolungare la durata del sonno indotto dai barbiturici. Non esistono studi riguardanti in modo specifico la farmacocinetica dell'olio essenziale di Lavanda, ma solo riguardante l'azione dei terpeni contenuti al suo interno.Gli effetti ansiolitici ed ipnotici della Lavanda la inseriscono nella classifica delle droghe a blanda azione sedativa e spasmolitica, viene quindi utilizzata negli stati di agitazione accompagnati da irritabilità gastrica  disturbi intestinali.


La tecnica erboristica la utilizza sia in tisana ( 1-2 cucchiaini di droga secca per tazza da the), oppure 1-4 gocce di olio essenziale puro su una zolletta di zucchero. Può essere somministrata assieme ad altre droghe sedative, ma in dosi eccessive può causare nausea, vomito, mal di testa e brividi. La Lavanda è una droga sicura che non presenta nessun pericolo per la salute, però prima della somministrazione è richiesto il consiglio del medico curante.

domenica 28 settembre 2014

Pygeum Africanum, Pruno Africano proprietà ed effetti

Il Pruno Africano è un albero sempre verde che cresce fino a 30m, di altezza nelle zone maggiormente piovose delle foreste Africane. Il tronco, è eretto e ricoperto di una corteccia stringata di colore rosso/bruno scuro. I rami sono penduli e le foglie hanno un picciolo lungo fino a 2cm, sono ellittiche, acuminate, coriacee verde-scuro, con margine leggermente seghettato. I fiori sono piccoli , bianchi/verdastri, raccolti in racemi ascellari. I frutti sono acheni coriacei,  di colore rosso/marrone.
La parte utilizzata (fin dai tempi antichi in Africa), è la corteccia. Contiene sostanze lipidiche (acidi grassi come palmitico, linoleico, oleico, stearico, beenico, miristico), steroli, sostanze terpeniche (acido ursolico, idrossi ursolico, oleanolico), alcoli ed eteri dell'acido ferulico, acido abbietico, docosanolo, fitosteroli (beta-sitosterolo) e glucosidi.
La corteccia di Prunus Africanum è utilizzata per curare problemi urinari (dolori della vescica, disturbi legati alla minzione=momento in cui si fa la pipì). Il Pruno Africano deve la sua attività farmacologica sopratutto alla frazione lipidica, oltre che ai fitosteroli e all'acido abietico. Queste sostanze interferiscono con lo sviluppo dell'ipertrofia prostatica benigna (IPB). L'acido abietico e i triterpeni hanno un'attività antiedemigena (sostanze in grado di ridurre un'edema, in cosmetica l'estratto viene addizionato come anti-cellulitico all'interno di creme corpo).




Gli estratti di Pygeum in tecnica erboristica sono utilizzati per i disturbi delle vie urinarie, si possono trovare anche capsule contenenti la corteccia essiccata non trattata (0,3gr, per capsula, una capsula 2/3 volte al giorno per almeno un mese). Il prodotto è ben tollerato e raramente causa  lievi effetti gastrointestinali, si consiglia comunque un consulto con il medico curante prima della somministrazione.

sabato 27 settembre 2014

Artemisia, specie e proprietà

Del genere Artemisia attualmente si conoscono almeno 400 specie di cui la più utilizzata e l'Artemisia vulgaris, si tratta di un a pianta erbacea in genere aromatica alta 30-150 cm, vegeta nelle aree aride dell'Europa. Presenta foglie alterne, bipennatosette a segmenti acuti o dentati, i fiori sono piccoli, tubulosi gialli /verdastri, di solito penduli o riuniti in inflorescenze racemose. La parte utilizzata sono le infiorescenze e le foglioline, per preparare aperitivi/digestivi e rimedi erboristici. 
Il nome Artemisia deriva da Artemis (città ellenica) e pianta sacra ad Artemide (Dea greca della caccia). Nel medioevo l'Artemisia veniva utilizzata per un enolito detto Wermuth, antipiretico e antimalarico. 
L'Artemisia contiene sequisterpeni come l'artemisinina, sono inoltre presenti un olio essenziale (i cui componenti principali sono tujone, epossicimene e camazulene), flavonoidi (artemetina e casticina), cumarine (scopoletina, scoparone, scopolina) e lipidi. L'artemisinina è un potente antimalarico, infatti agisce selettivamente su sporozoi (plasmodium) prevenendone la moltiplicazione nel sangue. Secondo l'OMS da alcuni anni è previsto l'uso di Artemisia vulgaris e dei suoi derivati, in quelle aree geografiche dove il parassita risulta resistere alle terapie antimalariche classiche.
L' Artemisia vulgaris in tecnica erboristica è utilizzata in tisana, come diaforetico, antispasmotico, carminativo, digestivo e antisettico.
L'uso prolungato di Artemisia (di qualsiasi specie) può causare vertigini, malessere diffuso e anche convulsioni, quindi si raccomanda l'attenta somministrazione sotto stretto controllo medico.



Attualmente si parla molto di Artemisia Annua poiché (appartiene alla medicina tradizionale Cinese) si ritiene che abbia un'azione antitumorale (ma non ci pervengono studi clinici che ne confermino l'effetto), mentre invece in Europa è molto coltivata poiché contiene un alto contenuto di artemisinina (lattone sequisterpenico presente nelle foglie e nei fiori).





Rhodiola rosea, Rodiola proprietà ed effetti

La Rodiola è una pianta erbacea perenne alta circa 40-50 cm, non ramificata, con foglie alterne, allungate, succulente e fiori giallo/rossi che emanano un gradevole profumo di rose. 
La parte utilizzata è il rizoma che si raccoglie in autunno da piante di almeno 3 anni di vegetazione. Una volta mondato, si taglia a fette e si essicca ad una temperatura di 40-45°C.  La Rodiola detta anche "radice dorata", è nota per le sue proprietà già in epoca Romana (Dioscoride e Galeno la consigliavano in casi di cattiva digestione).
La medicina tradizionale moderna la considera tuttora un ottimo rimedio in casi di cattiva digestione, stress, disturbi mentali di lieve entità e come stimolante. Nella Rodiola sono presenti composti farmacologicamente attivi come acidi organici (gallico, caffeico e clorogenico), flavonoidi (P-tirosolo), catechine, proantocianidine, tannini, alcoli monoterpenici e i loro glicosidi (salidroside detto anche rodioloside o rodosina, rosiridolo, rosina, rovina, rosarina, rosiridina, rodocianoside e lotaustralina), un composto fenolico il (para-tilosolo) e un olio essenziale volatile.


La Rodiola è stata classificata come adattogeno poiché ha la capacità di aumentare la resistenza ad una varietà di agenti chimici, biologici e fisici. Le proprietà adattogene della Rodiola sono state attribuite al paratirosolo e al salidroside, questi composti influenzano il livelli e le attività delle monoammine e dei peptidi oppioidi nel cervello e nei tessuti periferici (5-HT).
La Rodiola ha manifestato in studi sperimentali proprietà antiflogistiche e immunomodulanti (poichè aumentava la resistenza degli animali di laboratorio), poiché riduce la fatica mentale ed ha un effetto antidepressivo stimolante.
La Rodiola sembra inoltre utile nel danno vascolare indotto dallo strees, e ha un effetto scavenger (contro i radicali liberi).
La tecnica erboristica utilizza il rizoma essiccato in opercoli contenenti massimo 100mg di estratto secco.
La Rodiola è una droga sicura poiché in studi clinici non sono stati evidenziati effetti collaterali di rilievo, tuttavia è consigliabile l'assunzione sotto consiglio del medico curante.


I prodotti Veg-Up contengono  fattori di protezione naturali, come l’alga Laminaria, per proteggere la pelle dai fattori esterni e agenti de-stressanti, come la Rhodiola Rosea.

venerdì 26 settembre 2014

Humulus lupulus, il Luppolo proprietà e benefici

Il Luppolo è una pianta erbacea perenne, munita di rizoma ramificato dal quale partono esili fusti, ricoperti di aculei e foglie picciolate, opposte, a forma di cuore (con lobi seghettati e ruvidi). I fiori, sono riuniti in pannocchie (quelli maschili) oppure raggruppati in coni a partire dalle ascelle fogliari (quelli femminili) di colore chiaro.

Il termine Luppolo deriva dal latino humus=suolo e lupus=lupo perché proprio come il lupo domina nei boschi, il luppolo sovrasta impedendo quasi la proliferazione della vegetazione. Tale pianta appartiene alla stessa famiglia botanica delle cannabinaceae dunque è correlata dal punto di vista botanico alla cannabis sativa e questo ha portato, qualcuno, nel tempo a credere che il luppolo una volta fumato avesse gli stessi effetti euforici della canapa. 
Il Luppolo contiene flavonoidi, calconi, un olio volatile (contenente più di cento terpenoidi, principalmente il betacariofillene, il farnescene e umulene), un olio resina costituito prevalentemente da principi amari come gli alfa-acidi (umulone, coumulone, adumulone), beta-acidi (lupulone, colupulone, adlupulone) e i prodotti della loro degradazione ossidativa. Il Luppolo contiene anche quantità abbondanti di tannini, ed estrogeni (8-prenilnaringenina, una sostanza che possiede un'alta affinità di legame per i recettori specifici per gli estrogeni).


Al Luppolo vengono attribuite diverse proprietà farmacologiche, prima fra tutte quella sedativa (che si manifesta però solo quando vengono somministrate dosi elevate). La "seconda" delle sue azioni è quella analgesica, batteriostatica e battericida (i batteri maggiormente sensibili sono i gram-positivi è l'azione attribuita ai ketoenoli). Al Luppolo è inoltre attribuita un'azione estrogenica,  che allevia i disturbi della menopausa, ma può aumentare le turbe mestruali in donne in età fertile.
- Studi clinici mostrano un miglioramento dei sintomi in pazienti che soffrono di insonnia, di disturbi della menopausa, di colecistiti e di incontinenza urinaria. - Cit. Francesco Capasso, Fitoterapia.
Il Luppolo è raccomandato anche per il trattamento per i disturbi associati all'ansia, infatti, in combinazione con la valeriana può risolvere patologie guaribili solo con azioni farmacologiche.
In tecnica erboristica si utilizza il luppolo in estratto secco da somministrarsi sotto forma di decotto o infuso (mx 0,5gr per tazza) da addizionare ad altre droghe vegetali (tipo valeriana per insonnia)(tipo menta e cicoria per colecistiti) (tipo uva ursina per l'incontinenza urinaria) (tipo spirea ulmaria per infiammazioni e influenza). 
Non sono noti effetti collaterali riguardanti l'uso appropriato di dosi terapeutiche di luppolo, tuttavia sono stati riportati casi di allergie respiratorie in seguito all'inalazione o al contatto con le parti essiccate di luppolo o con il suo olio essenziale. Se ne sconsiglia l'uso a pazienti in terapia con sedativi o con antitumorali (tamoxifene) e in pazienti con disturbi mestruali. Chiedere sempre il parere del medico curante, prima di iniziare una terapia fitoterapica con Luppolo. 



    

Orthosiphon spicatus, l'ortosifon usi e proprietà

L'Ortosifon  è un suffrutice alto 60 cm, originario dell'Asia tropicale. Le foglie sono lanceolate, dentellate, brevemente picciolate e di colore verde intenso. I fiori sono bianchi riuniti in spicastri  terminali. Le parti utilizzate sono le foglie ma anche le cime, che contengono un olio essenziale , flavonoidi (sinensentina, tetrametilscutellareina, tetrametossiflavone), diterpeni (ortosifoli, staminoli), benzocromoni (ortocromenea) ed una quantità significativa di sali di potassio.


L'Ortosifon oltre ad avere un'attività antibatterica, è anche un diuretico e un blando spasmolitico. Come diuretico, l'ortosifon agisce sulla filtrazione glomerulare, ed è raccomandato come diluente in caso di infezioni batteriche, infiammazioni del tratto urinario inferiore ed in presenza di renella.
L'ortosifon  è ottimo per gli accumuli di liquidi alle gambe, ma tuttavia non deve essere utilizzato in casi di edema causati da disfunzioni cardiache o renali. Quindi è consigliabile la somministrazione sotto stretto consiglio del medico curante.



In tecnica erboristica la dose giornaliera raccomandata e di 6-10gr di droga secca, da assumere con molta acqua per favorire la diuresi. In commercio sono disponibili capsuele da 300mg contenenti un estratto secco (da assumere due capsule una volta al giorno, preferibilmente lontano dai pasti).

giovedì 25 settembre 2014

Citrus Aurantium, l'Arancia amara e le sue proprietà

L'Arancio amaro è un albero appartenente alla famiglia del limone e dell'arancio dolce, ovvero famiglia rutaceae. Si differenzia dall'Arancio dolce per le foglie dal picciolo alato e per le sue spine verdi sul fusto. I fiori sono bianchi e profumati e per distillazione si ricava un'essenza chiamata neroli, molto pregiata e usata in profumeria. Il frutto (è più piccolo dell'Arancio dolce), ha la superficie rugosa e a maturità si colora di rosso-arancio. Dalle bucce si ottiene un'essenza che possiede proprietà amare digestive, spasmolitiche, antiflogistiche, sedative. Contiene limonene, linalolo, geraniale e cumarine. Il succo fresco è amaro e poco gradevole.
Dalle foglie distillate si ottiene un'essenza poco pregiata chiamata petit-grain
In tecnica erboristica si utilizzano i frutti acerbi essiccati, perché contengono sinefrina (un'amina simpaticomimetica, in grado di provocare un aumento delle termogenesi e quindi una significativa riduzione dell'assunzione di cibo e del peso corporeo), le foglie essiccate associate all'iperico e alla caffeina per sei mesi in tisana per avere una riduzione del peso corporeo.


Si consiglia la somministrazione di olio essenziale, sotto stretto consiglio medico (poiché può provocare allergie e interazioni farmacologiche). Anche la tisana dei frutti secchi, associata all'iperico è somministrabile sotto stretto consiglio del medico curante (poiché entrambe le "droghe" possono provocare un aumento della biodisponibilità farmacologica e interazione).

mercoledì 24 settembre 2014

Punica Granatum, il Melograno, effetti e benefici

Il Melograno è un arbusto alto fino a 4 m, originario dell'Asia minore e del Caucaso, ma coltivato e inselvatichito anche in Italia. Presenta foglie intere, ovali, opposte, verdi e i fiori sono di colore rosso scarlatto grandi. Il frutto è una bacca, denominata balaustio, grande quanto un'arancio, di colore giallastro-arancio-rossastro, al suo interno è divisa da setti membranosi ciascuno contenente numerosi semi con tegumenti gelificati e succosi, dal caratteristico colore rosso rubino.
In Europa all'inizio XIX secolo la radice era molto usata contro la tenia (verme solitario), oggi analisi di laboratorio e studi clinici confermano che la presenza di alcaloidi sono molto efficaci contro questo parassita. Oltre che vermifugo il Melograno è rinfrescante, diuretico e tonico

Nella corteccia delle radici raccolte in autunno (in commercio si trova in frammenti grigio-giallastri oppure bruno-rossastri e irregolari) e nei frutti sono contenuti tannini, polifenoli (acido ellagico), alcaloidi (pelletierina), glicosidi (malvidina e pentunidina), ferro, fosforo, calcio, fibre, vitamine (B,C) e antiossidanti
La tecnica erboristica utilizza la corteccia delle radici come vermifugo, estratti dei frutti freschi o fermentati, olio di semi per inibire la crescita di diversi tipi di neoplasie. E' stato osservato infatti che non solo i polifenoli, bensì anche gli altri componenti del Melograno, interferiscono con la proliferazione della angiogenesi cellulare.


E' stato inoltre mostrato di recente un effetto benefico dell'olio dei semi di Melograno nella cura di iperlipidemia. Estratti del frutto fresco sono utili nelle malattie cardiovascolari ma anche nella disfunzione rettile, infezioni batteriche, artrite, obesità e alzhaeimer. Il succo fresco di melograno interagisce con un sistema biologico chiamato P450 (complesso enzimatico che permette la metabolizzazione di determinati farmaci) inibendolo è quindi sconsigliata l'assunzione in concomitanza alla somministrazione di farmaci anticoagulanti e attivati dal P450.


La moderna ricerca scientifica attribuisce proprietà benefiche proprio alle sostanze polifenoliche, agli antiossidanti (che riducono anche lo stress ossidativo) e all'acido ellagico che aiuta a mantenere l'organismo in salute.
L'estratto di frutti di Melograno può anche inibire la degradazione della cartilagine e può essere un utile supplemento nutritivo per la funzionalità e l'integrità delle articolazioni. Inoltre il succo di Melograno sarebbe anche in grado di aiutare le donne a combattere alcuni disturbi della menopausa (come depressione e fragilità ossea).
Si consiglia di assumere il succo di Melograno la mattina a stomaco vuoto, solo se non si assumono farmaci anticoagulanti. Gli estratti di Melograno (radice e frutto) vanno assunti sotto stretto consiglio medico.


martedì 23 settembre 2014

Harpagophytum procumbens, l'Artiglio del diavolo proprietà benefiche

L'Arpagofito, ovvero l'Artiglio del diavolo è una pianta perenne, rampicante, tuberosa, alta 1,5m. Alla base si origina un tubero primario da cui se ne sviluppano degli altri secondari, le foglie sono opposte, lobate, di colore blu/verde e i fiori sono isolati di colore lilla/rosa. I frutti sono legnosi a forma di stella provvisti di escrescenze simili ad uncini (da qui origina il nome artiglio del diavolo) grandi 15cm, contenenti numerosi semi neri.
Le radici secondarie sono la parte utilizzata e contenente i principi attivi. Vengono raccolte quando raggiungono le giuste dimensioni, tagliate a rondelle e immediatamente essiccate a 50°C (la presenza di radici primarie rappresenta sofisticazione di pessima qualità).

Le radici secondarie, una volta essiccate somigliano a dischi di 2-6 cm, di diametro di colore giallo/grigiastro circondate da un "sughero" il cui colore può variare dal grigio al giallognolo scuro. Contengono glicosidi iridoidi quali: l'apacoside e  l'arpagide; carboidrati; fenoli (acetoside, isoacetoside); flavonoidi (kaempferolo, luteolina); acidi organici (clorogenico, caffeico, cinnamico); triterpeni e fitosteroli.


L'Artiglio del diavolo manifesta proprietà analgesiche ed antinfiammatorie. L'effetto analgesico è di tipo periferico non inibisce la cilossigenaci ( l'enzima responsabile della sintesi delle prostaglandine), ma inibisce la lipossigenasi (l'enzima responsabile della biosintesi dei leucotrieni). 
E' stata evidenziata, anche, un'attività cardioprotettiva in aritmie ventricolari, con effetto ipotensivo.



L'effetto farmacologico viene raggiunto dopo 1-2 ore dalla somministrazione orale con un'emivita che può andare dalle 3 alle 6 ore. 
L'Artiglio del diavolo è indicato per il trattamento della dispepsia, per il trattamento delle malattie muscoloscheletriche degenerative, per il trattamento dell'osteoartrite e infiammazioni generiche.
In tecnica erboristica viene utilizzata la radice secondaria essiccata in estratto acquoso (2:1 tisane), ed estratti etanolici (1:5 tinture madri) tre volte al di'. E' possibile trovarlo anche in forma di opercoli o capsule da assumere una volta al di'.
L'Artiglio del diavolo va assunto sotto stretto consiglio medico e molto sconsigliato se si si soffre di ulcere gastriche e duodenali (poiché contiene sostanze amare che possono stimolare la secrezione gastrica e quindi aumentare la patologia), di calcoli alla colecisti e in contemporanea all'uso di farmaci antipertensivi, anticoagulanti e antidiabetici (poiché inibisce gli enzimi del citocromo P450). Non va assolutamente assunto in gravidanza e allattamento, nei diabetici, e in pazienti sofferenti di ulcere gastriche e intestinali.

lunedì 22 settembre 2014

I fiori di Bach, la floriterapia e i loro effetti

La floriterapia, cioè la cura per mezzo di fiori, inizia con Edward Bach, medico inglese nato a Moseley il 24 settembre del 1886. Edward Bach come Hahnemann, è convinto che ad essere curato debba essere il malato e non la malattia. E' altresì convinto che nel fiore di alcune piante ci siano vibrazioni dotate di un peculiare potere terapeutico.
La teoria di Bach è piuttosto semplice: ciascuno di noi è avvolto da un campo elettromagnetico, e se questo s'interrompe, per una qualsiasi causa, ci ammaliamo. I 38 fiori di Bach possiedono un loro campo elettromagnetico ed emettono vibrazioni che possono compensare le nostre, ristabilendo lo stato di salute.
La floriterapia utilizza estratti che si preparano in modo piuttosto semplice. Si utilizza un becker pieno di acqua pura, i fiori in quantità adeguate e raccolti al massimo della fioritura si lasciano galleggiare nell'acqua esponendoli ai raggi solari per 3-4 ore. Una volta rimossi i fiori, il liquido arricchitosi di energia vitale viene versato in un altro contenitore contenente parti uguali di alcool. Questo metodo è detto metodo del sole e dei suoi raggi.
Per alcuni fiori si utilizza invece il metodo della bollitura, cioè il fiore si lascia bollire per 30 minuti e dopo il filtraggio, si diluisce con alcool in pari proporzioni.
Attualmente i sostenitori della floriterapia sono molto rari, poiché l'effetto terapeutico dei fiori di Bach si registra a partire dalla terza settimana di inizio del trattamento.


Aesculus Hippocastanum            fiore n° 7 chestnut bud                       difficoltà di apprendimento

Aesculus X Carnea                     fiore n°   red chestnut                              paura per i propri cari

Agrimionia Eupatoria                  fiore n° 1 agrimon                                ansia, conflitto interiore

Bromus Ramosus                        fiore n° 36 wild oat                    insicurezza, incapacità decisionale

Calluna Vulgaris                          fiore n° 14 heather                                                invadenza

Carpinus Betulus                          fiore n° 17 hornbeam                      stanchezza, debolezza, dubbi

Carpinus Betulus                           fiore n° 30 sweet chestnut                           angoscia disperazione

Centaurium Umbellatum              fiore n° 4 centaury                                              sfruttamento

Ceratostigma Willmottiana           fiore n° 5 cerato                           mancanza di fiducia in se stessi

Cichorium Intybus                        fiore n° 8 chicory                          egoismo, autocommiserazione

Clematis Vitalba                            fiore n° 9 clematis                                      fuga dalla fantasia

Fagus Sylvatica                             fiore n° 3 beech                                          eccesso di bontà

Gentiana Amarella                        fiore n° 12 gentian                                         pessimismo

Helianthemum Nummularium      fiore n° 26 rock rose                                      terrore, panico

Hottonia Palustris                         fiore n° 34 water violet                            orgoglio, incapacità

Ilex Aquifolium                            fiore n° 15 holly                                        rabbia, invidia, collera

Impatiens Glandulifera                fiore n° impatiens                                              solitudine

Juglans Regia                               fiore n° 33 walnut                                          ipersensibilità

Larix Decidua                              fiore n° 19 larch                                                incertezza

Lonicera Caprifolium                  fiore n° 16 honeysuckle                                 rimpianto eccessivo

Malus Sylvestris                         fiore n° 10 crab apple                       eccessiva pulizia, disperazione

Mimulus Guttatus                       fiore n° 20 mimulus                                           paura reale

Olea Europaea                             fiore n° 23 olive                         incertezza, stanchezza, esaurimento

Ornithogalum Umbellatum      fiore n° 29 star of bethlehem         shock forti, traumi terrificanti 

Pinus Sylvestris                           fiore n° 24 pine                                    disperazione, senso di colpa

Populus Tremula                          fiore n° 2 aspen                                    ipersensibilità, paure vaghe 

Prunus Cerasifera                        fiore n° 6 cherry plum                   incapacità di controllasi, tensione

Quercus Robur                           fiore n° 22 oak                                  scoraggiarsi, sforzo, stanchezza 

Rosa Canina                               fiore n° 37 wild rose                        rassegnazione, disinteresse futuro

Salix Alba ssp.Vitellina               fiore n° 38 willow                         amarezza, risentimento, tristezza

Scleranthus Annuus                    fiore n° 28 scleranthus                         instabilità, incertezza

Sinapis Arvensis                        fiore n° 21 mustard                                           depressione profonda

Ulex Europaeus                          fiore n° 13 gorse                                         rassegnazione, incertezza

Ulmus Procera                            fiore n° 11 elm                                  impegno eccessivo, scoraggiarsi

Verbena Officinalis                   fiore n° 31 vervain                           eccesso d'entusiasmo, ossessione 

Vitis Vinifera                             fiore n° 32 vine                         ambizione eccessiva, preoccupazione