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mercoledì 4 marzo 2015

Plantago ovata, lo Psillio azioni ed effetti farmacologici

Lo Psillio è costituito dai semi di Plantago ovata, ovvero una pianta erbacea annua, originaria del Pakistan ma anche dell'area tropicale Americana. La pianta è a stelo ramificato, con foglie lanceolate, dentate e fiori bianchi raggruppati a spighe cilindriche. I semi sono ovali di colore rosso- beige, con superficie convessa e il tegumento (o cuticola)  abbastanza sottile ricco di mucillagini.



Sia il seme che la cuticola tegumentale sono le parti utilizzate in Tecnica Erboristica, in quanto contengono mucillagine (polisaccaride: d-xilosio, l-arabinosio, alfa-d-galatturonil-l-ramnosio), triterpeni, aucubina, steroli, lipidi e proteine. Grazie a queste mucillagini (e non solo) lo Psillio possiede un effetto lassativo, che dipende dalla sua capacità di richiamare liquidi nel lume intestinale (e quindi di rigonfiarsi bevendo molta acqua), stimolando così sia la peristalsi (movimenti intestinali) sia la consistenza delle feci (feci abbastanza molli). Le fibre dello Psillio, nell'intestino vengono parzialmente digerite, ma una volta giunte nel colon iniziano a fermentare (ad opera della flora batterica) producendo così acidi grassi (a catena corta) che abbassando il pH del lume intestinale, favoriscono la formazione di batteri acidofili (Batteri BUONI), abbattendo completamente la formazione di batteri  ad azione putrefattiva (Batteri CATTIVI).
Lo Psillio è utile anche in stati abbastanza acuti di diarrea ma con ridotto consumo di acqua (bisogna bere pochissimo).

Lo Psillio ha anche un effetto sull'assorbimento degli zuccheri, ed abbassa i livelli di colesterolo LDL, aumentando l'eliminazione degli acidi biliari. Inoltre gli acidi grassi (a catena corta) prodotti dalla flora batterica intestinale inibiscono la sintesi epatica di colesterolo e riducendo ulteriormente il tasso di colesterolo nel circolo ematico

Lo psillio può essere usato in casi di: costipazione cronica, emorroidi e ragadi anali (per ammorbidire le feci); ma anche, in casi di evacuazione non forzata (ovvero in gravidanza, negli anziani, dopo interventi chirurgici al colon-retto).
La Tecnica Erboristica utilizza lo Psillio sia in capsule che in polvere (seme completo o anche solo la cuticola) da assumere tale quale e la dose giornaliera consigliata è di 3-5 gr da prendere durante l'arco della giornata.




Lo Psillio è assolutamente sconsigliato in caso di stenosi pirolica (restringimento del pirolo), fecalomi (ostruzioni intestinali), assunzione di farmaci assorbiti a livello intestinale (potrebbe ridurne gli effetti farmacologici), in casi di megacolon (alterata motilità del colon) e in casi di IPOcolesterolemia (sia da farmaci che congenita).
Lo Psillio è una "droga" sicura e dunque può essere utilizzata tranquillamente da chiunque rispettando le dosi e i metodi di somministrazione.    

Fonti: Farmacognosia (botanica, chimica, farmacologica) di F.Capasso ed. Springer 

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