AnimaBiologica

martedì 23 settembre 2014

Harpagophytum procumbens, l'Artiglio del diavolo proprietà benefiche

L'Arpagofito, ovvero l'Artiglio del diavolo è una pianta perenne, rampicante, tuberosa, alta 1,5m. Alla base si origina un tubero primario da cui se ne sviluppano degli altri secondari, le foglie sono opposte, lobate, di colore blu/verde e i fiori sono isolati di colore lilla/rosa. I frutti sono legnosi a forma di stella provvisti di escrescenze simili ad uncini (da qui origina il nome artiglio del diavolo) grandi 15cm, contenenti numerosi semi neri.
Le radici secondarie sono la parte utilizzata e contenente i principi attivi. Vengono raccolte quando raggiungono le giuste dimensioni, tagliate a rondelle e immediatamente essiccate a 50°C (la presenza di radici primarie rappresenta sofisticazione di pessima qualità).

Le radici secondarie, una volta essiccate somigliano a dischi di 2-6 cm, di diametro di colore giallo/grigiastro circondate da un "sughero" il cui colore può variare dal grigio al giallognolo scuro. Contengono glicosidi iridoidi quali: l'apacoside e  l'arpagide; carboidrati; fenoli (acetoside, isoacetoside); flavonoidi (kaempferolo, luteolina); acidi organici (clorogenico, caffeico, cinnamico); triterpeni e fitosteroli.


L'Artiglio del diavolo manifesta proprietà analgesiche ed antinfiammatorie. L'effetto analgesico è di tipo periferico non inibisce la cilossigenaci ( l'enzima responsabile della sintesi delle prostaglandine), ma inibisce la lipossigenasi (l'enzima responsabile della biosintesi dei leucotrieni). 
E' stata evidenziata, anche, un'attività cardioprotettiva in aritmie ventricolari, con effetto ipotensivo.



L'effetto farmacologico viene raggiunto dopo 1-2 ore dalla somministrazione orale con un'emivita che può andare dalle 3 alle 6 ore. 
L'Artiglio del diavolo è indicato per il trattamento della dispepsia, per il trattamento delle malattie muscoloscheletriche degenerative, per il trattamento dell'osteoartrite e infiammazioni generiche.
In tecnica erboristica viene utilizzata la radice secondaria essiccata in estratto acquoso (2:1 tisane), ed estratti etanolici (1:5 tinture madri) tre volte al di'. E' possibile trovarlo anche in forma di opercoli o capsule da assumere una volta al di'.
L'Artiglio del diavolo va assunto sotto stretto consiglio medico e molto sconsigliato se si si soffre di ulcere gastriche e duodenali (poiché contiene sostanze amare che possono stimolare la secrezione gastrica e quindi aumentare la patologia), di calcoli alla colecisti e in contemporanea all'uso di farmaci antipertensivi, anticoagulanti e antidiabetici (poiché inibisce gli enzimi del citocromo P450). Non va assolutamente assunto in gravidanza e allattamento, nei diabetici, e in pazienti sofferenti di ulcere gastriche e intestinali.

Nessun commento:

Posta un commento